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Ecco cosa offrono i servizi web più usati

Molte persone vorrebbero che i ricordi raccolti sugli account social non venissero persi, che si curasse l’eredità digitale dell’utente. Questo però non è detto sia l’interesse di chi su quei social guadagna, a volte anzi è opposto a quell’interesse: se un utente muore è un consumatore in meno.

A seconda delle giurisdizioni, e con rare eccezioni, in termini di eredità digitale gli account seguono quanto le aziende proprietarie hanno stabilito. La questione sta peraltro diventando rapidamente molto importante, con decine di milioni di morti che risultano “vivi e presenti” in vario modo — talvolta con effetti macabri e di pessimo gusto — sul web. E proprio perché, in assenza di normative chiare, è di grande importanza decidere in anticipo come destinare i propri dati, vediamo quali sono le opzioni presenti nella rete (rimandiamo a www.sloweb.org — evento maggio 2018 — per ulteriori approfondimenti), per essere più preparati:

Facebook

Facebook permette la creazione di un account commemorativo, a cui un contatto erede può avere accesso. Sotto la voce “impostazioni — sicurezza” l’utente può scegliere, in caso di decesso, se eliminare l’account o passare alcune funzionalità ad un contatto di propria scelta. Le funzionalità in questione sono comunque molto limitate: creare un post commemorativo per la bacheca, cambiare foto profilo, gestire le richieste di amicizia e richiedere la rimozione dell’account. Nient’altro. Il contatto erede può anche scaricare una copia dei contenuti condivisi, ma solo se esplicitamente consentito dal titolare del profilo prima del decesso.

Google

Google permette di impostare le preferenze per la gestione di un account inattivo. Si può infatti scegliere se e dopo che periodo chiudere un account inattivo. Vi è anche la possibilità di impostare un messaggio da inviare ai propri contatti, ed eventualmente condividere con alcuni di essi i propri dati. Le preferenze per la gestione del profilo di Google includono anche YouTube, Google + e Blogger.

Twitter e LinkedIn

Sui due social non è prevista l’impostazione di un servizio per la gestione dell’eredità digitale, ma è possibile richiedere la chiusura e rimozione dell’account fornendo il certificato di morte del titolare del profilo.

Box Tomorrow

È un servizio che permette la creazione di un testamento digitale, ovvero una scatola virtuale, in cui custodire i propri file, foto, accessi agli account, ecc… L’accesso a questa scatola viene condiviso con dei beneficiari scelti dal proprietario. Solo al decesso del proprietario, i beneficiari potranno richiedere l’accesso alla scatola, che verrà consentito solo ed esclusivamente nel caso in cui partecipino tutti i beneficiari, secondo le condizioni decise dal proprietario.

Exit.bio

Exit.bio è un servizio che permette la creazione di un archivio personale di documenti, file, immagini, ordinato, protetto e facile da navigare. I contenuti dell’archivio possono essere condivisi con contatti di propria scelta, anche secondo modalità differenti. Ogni elemento contenuto nell’archivio ha un ”destino” specificato: privato, condiviso o pubblico. Il destino “privato” è quello di default, e ciò che è “privato” verrà cancellato da Exit.bio al momento della morte (accertata con una specifica procedura, non complessa ma rigorosa). Ciò che invece decidiamo, con una azione specifica, di rendere pubblico, viene condiviso sulla “piazza Exit.bio” e indicizzato viene trovato dai motori di ricerca. Ciò che è “condiviso” è condiviso a partire da una data specifica (10 anni da ora; il martedì 8 dicembre 2025; dalla mia morte) con un gruppo specifico di utenti Exit.bio (e invitare nuovi membri è molto facile). I T&C di Exit.bio sono scritti in modo da rispettare chiare volontà per l’eredità digitale, un grande passo di chiarezza per il rispetto, in sostanza, di uno dei nostri diritti fondamentali.